martedì 11 marzo 2014

Ricordi dal congresso di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale


congresso Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
Si è da poco concluso il primo congresso nazionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, appuntamento in cui la destra italiana insieme a Giorgia Meloni si è ritrovata per rilanciare il proprio progetto.
In questi anni dove i nostri governanti sono sempre più asserviti ai poteri finanziari, alla Germania e ad un'Europa distante anni luce da quell'Europa delle patrie e dei popoli che in tanti abbiamo sognato, il progetto è quello di riportare prepotentemente al centro dell’azione politica nazionale l'Italia, la tutela della propria identità, della propria sovranità e del proprio popolo. Siamo tornati a respirare lo spirito di una destra sociale, identitaria, democratica, della nostra destra. La destra di chi spera in un partito dove ai personalismi si anteponga la collettività, di chi crede che tutti devono avere la possibilità di partire insieme per poi essere solo il merito a fare la differenza, di chi vuole uno Stato forte con i forti ed attento verso i deboli, di chi ricorda anche i leoni della folgore di El Alamein, i martiri delle foibe, i fratelli Mattei, Paolo di Nella, Falcone e Borsellino, i marò, di chi ha gioito per la caduta del muro di Berlino, di chi crede in un Europa dei popoli con radici cristiane, di chi sogna un’integrazione associata ai termini tolleranza e rispetto delle regole e non al mero buonismo, di chi pensa che oltre a garantire il posto di lavoro a chi ce l'ha ci si dovrebbe preoccupare di chi quel posto non ce l'ha.
Un congresso ricco di emozioni in cui Giorgia Meloni ha saputo, come al solito, alimentare quel fuoco che spinge il nostro impegno politico.
La nostra città era ampiamente rappresentata da amici e militanti con i quali si condivide questa nuova pagina di politica. Ad Anzio, nel dicembre 2012, siamo stati in pochi a raccogliere quella sfida che ci poneva di fronte ad una scelta: scegliere di rimanere ancorati ad una posizione di privilegio, che sicuramente il Pdl poteva garantire, o avventurarci in un cammino delle cui asperità eravamo ben consci, di un cammino in cui non vi era alcuna garanzia se non lo certezza di riappropriarci del diritto di scegliere, di superare l'idea di un partito di nominati, di rilanciare in Italia l'azione di una destra forte della propria tradizione, ma capace di rispondere alle sfide della modernità, di un cammino che ritenevamo non conveniente, ma giusto. Eravamo in pochi e come gli amici della Compagnia dell'Anello ci siamo messi in viaggio certi che lungo la strada ci saremmo imbattuti negli "orchi", ma sicuri che avremmo incontrato anche nuovi amici che avrebbero visto in noi una speranza di cambiamento. Abbiamo affrontato le elezioni comunali, abbiamo perso, ma non ne siamo usciti sconfitti.
Ad un’Amministrazione Comunale non in grado di dare risposte, dove i "soliti noti" la fanno da padrone e dove purtroppo molti volti nuovi non rappresentano altro che un'appendice dei "soliti noti", stiamo cercando di contrapporre un'azione politica fondata su proposte concrete, grazie all'impegno di tutti coloro che si sono uniti questo viaggio, Davide, Luigi, Giulia, Marco, Chiara, Enza, e tanti altri. Un impegno politico animato dal desiderio di restituire alla politica quella dignità che dovrebbe essergli propria, riportandola al servizio dei cittadini.
Siamo tornati dopo quasi 20 anni a Fiuggi, allora era per il congresso di Alleanza Nazionale, oggi per il primo congresso di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale. Qualcuno non c’è più, qualcun altro ha deciso da tempo di abbandonare la nave, ma quella nave non è affondata, quella nave è ancora in viaggio: non puoi affondare gli ideali, le idee, i valori.
Il nostro viaggio è appena cominciato. La Compagnia dell'Anello non è sciolta, siamo partiti in pochi, alle elezioni comunali quasi 1500 elettori ci hanno sostenuto, oggi, convinti della nostra identità e delle nostre scelte, siamo chiamati a far crescere Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale anche sul nostro territorio, certi che “il domani appartiene a noi”.
In alto i cuori.